E' necessaria un’autentica rifondazione della pianificazione: che metta fine alla crescita quantitativa e punti invece sulla riqualificazione-trasformazione delle città, sul ricupero-risanamento dei centri storici, sulla ristrutturazione delle periferie e sulla rigorosa salvaguardia del territorio non ancora urbanizzato.

Antonio Cederna





martedì 8 giugno 2010

Prima riunione del Gruppo Locale della Spezia

Venerdì 4 giugno nella sala dell’ARCI di Sarzana si è svolto il primo incontro di presentazione al pubblico del “Movimento Stop al Consumo di Territorio, gruppo di La Spezia e della Val di Magra”. La sala era gremita; tra i partecipanti erano presenti numerosi consiglieri comunali dei comuni della Val di Magra e rappresentanti di associazioni e comitati locali da tempo impegnati nella battaglia per la salvaguardia del nostro territorio dalla cementificazione e la tutela dell’ambiente. Tutti hanno dimostrato vivo interesse per le tematiche affrontate, condiviso gli obbiettivi del Movimento e dato la loro disponibilità a partecipare ad iniziative congiunte.


Roberto Mazza nella sua introduzione ha sottolineato come negli ultimi 40 anni i paesaggi si sono avviati ad un progressivo degrado non solo estetico-percettivo, ma anche culturale e sociale. Da 10 stanno subendo una trasformazione accelerata, irragionevole e pericolosa. E questo non colpisce solo Sarzana, col progetto Botta ma tutti i comuni circostanti (Ameglia, Santo Stefano, Ceparana). Le cause? Il mercato immobiliare, la speculazione dilagante, la perdita del senso civico, i cronici disavanzi delle amministrazioni, costrette a contare sugli oneri di urbanizzazione; la subalternità della cultura dei luoghi e della sensibilità paesaggistica alle logiche dei privati; l’inarrestabile sviluppo di insediamenti produttivi - spesso irrazionali; l’incapacità di difendere i luoghi d’eccellenza. La diffusa credenza che ormai solo la casa (o “il mattone”) sia un investimento affidabile.

Silvia Minozzi ha precisato che il neonato gruppo intende lavorare in stretto collegamento con il Movimento Nazionale fondato da Domenico Finiguerra di cui condivide gli obbiettivi:
  • battersi affinché il suolo ancora non cementificato non sia più utilizzato come “moneta corrente” per i bilanci comunali,
  • promuovere il cambiamento della strategia nella politica urbanistica ,
  • promuovere il ripristino di un corretto equilibrio tra Uomo ed Ambiente sia dal punto di vista della sostenibilità (impronta ecologica) che dal punto di vista paesaggistico,
  • riconoscere che il suolo di una comunità è una risorsa insostituibile e vitale per gli esseri umani, sviluppare il senso di responsabilità verso le future generazioni).
Ha poi citato i principi etici ed economici di Serge Latouche, ideatore del modello per “Decrescita serena” , nei quali il Movimento si riconosce : riconsiderare i valori ideali in cui crediamo e in base ai quali organizziamo la nostra esistenza: dall’egoismo all’altruismo, dalla concorrenza alla cooperazione, dall’ossessione per il lavoro al piacere per il tempo libero, dal consumo illimitato alla cura della vita sociale, dal globale al locale, dall’efficiente al bello, dal razionale al ragionevole. dalla ricchezza e il potere individuale alla povertà, la solidarietà sociale, la giustizia; adattare ai nuovi valori la struttura economica e produttiva, i modelli di consumo, i rapporti sociali, gli stili di vita; consumare prodotti locali, sostenere le economie locali, prendere decisioni economiche e politiche basate su bisogni locali; ridurre le infrastrutture (strade, aeroporti, etc) l’inquinamento dovuto al trasporto delle merci, il consumo energetico.

Rudy Conti e Amedeo Bacchi hanno detto che l’ obbiettivo del gruppo è essenzialmente culturale, informativo ed educativo per sensibilizzare la popolazione sull’importanza della salvaguardia dell’ambiente ;
tra i progetti del gruppo vi sono:
  • realizzare convegni, dibattiti, mostre, raccolta di testimonianze
  • interventi educativi realizzati nelle scuole
  •  informare i cittadini attraverso il blog e la pubblicazione di articoli sui giornali locali su esperienze realizzate in altri territori relative alla tutela dell’ambiente, dati nazionali e locali sulla distruzione del territorio, campagne locali di opposizione a progetti specifici ( es. Marinella)
  • effettuare un censimento del patrimonio edilizio dei comuni della Provincia e in particolare delle abitazioni vuote, dei capannoni non utilizzati, del suolo utilizzato per l’agricolutra.

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