E' necessaria un’autentica rifondazione della pianificazione: che metta fine alla crescita quantitativa e punti invece sulla riqualificazione-trasformazione delle città, sul ricupero-risanamento dei centri storici, sulla ristrutturazione delle periferie e sulla rigorosa salvaguardia del territorio non ancora urbanizzato.

Antonio Cederna





martedì 13 luglio 2010

Comunicato Stampa di Lega Ambiente Liguria sulla decisione del Consiglio Comunale di Sarzana di votare un Ordine del Giorno a favore della proposta di Legge Orlando per vendere gli inerti dragati nei fiumi.

Abbiamo appreso con sgomento che anche il Consiglio Comunale di Sarzana, dopo Ameglia, ha votato a favore di un ordine del giorno che chiede di accelerare l’iter del disegno di legge presentato alla Camera dall’onorevole Andrea Orlando sulle alluvioni; tale decreto, infatti, propone di autorizzare la «compensazione», la vendita da parte della ditta che effettua il dragaggio di parte del materiale scavato dall’alveo del fiume, cosa che noi consideriamo gravissima.

In primo luogo perché, in un corso d’acqua come il Magra al di sopra della Linea di Navigabilità, dove si trova la maggior parte del territorio fluviale Sarzanese, nel quale gli studi commissionati dall’Autorità di bacino all’Università di Firenze hanno dimostrato che il fiume è a sedimentazione inferiore allo 0% quindi a rischio di incisione e non di sovralluvionamento, i dragaggi sono un pericolosissimo assurdo; diversa forse la situazione relativa alla rimozione della barra di foce nel tratto terminale, ma sempre che l’Università di Genova, incaricata dalla Regione di studiarla, dimostri che è realmente utile.

In secondo luogo perché poi i dragaggi, con vendita di parte del materiale a scopo di lucro, sono pericolosissimi anche sotto il profilo del rischio legale; già alla fine degli anni ’70 diversi imprenditori dell’epoca furono inquisiti per aver scavato dal fiume quantità superiori al consentito, allora che le escavazioni erano permesse!

Già oggi con le Polizie Municipali e Provinciali oberate di lavoro in altri settori, e il Parco che, per scarsità del proprio Bilancio, non può permettersi più di una Guardia stipendiata, il rischio di infrazioni pericolosissime per gli equilibri idraulici, idrogeologici ed ecologici è altissimo; già adesso è difficile accertare che le operazioni di semplice movimentazione a centro fiume degli inerti spostati dagli ingressi di darsene e rimessaggi in sponda avvenga con tutti i crismi di correttezza, figuriamoci come potrebbe sfuggire di mano la situazione con escavazioni parzialmente a scopo di lucro.

Laddove i dragaggi si rendessero realmente necessari essi vanno fatti con risorse al 100% pubbliche, e in tal senso la Maggioranza Sarzanese, votando tale Ordine del Giorno, ha dimostrato scarsa conoscenza della realtà, e un senso di responsabilità piuttosto labile. Si provveda semmai a fare pressioni su Governo e Protezione Civile affinché le risorse pubbliche arrivino: è quella l’unica strada da seguire.


Il Presidente di Legambiente Liguria Stefano Sarti

Il Responsabile Aree Protette e Assetto Idrogeologico di Legambiente Liguria Alessandro Poletti



Nessun commento:

Posta un commento