E' necessaria un’autentica rifondazione della pianificazione: che metta fine alla crescita quantitativa e punti invece sulla riqualificazione-trasformazione delle città, sul ricupero-risanamento dei centri storici, sulla ristrutturazione delle periferie e sulla rigorosa salvaguardia del territorio non ancora urbanizzato.

Antonio Cederna





giovedì 15 luglio 2010

PROIEZIONE DEL FILM “IL SUOLO MINACCIATO” di NICOLA DALL’OLIO

Il Movimento Stop al Consumo di Territorio, nodo della Spezia e della Val di Magra e Lega Ambiente, circolo della Val di Magra
organizzano
la proiezione del film “Il suolo Minacciato” di Nicola Dall’Olio a Fiumaretta, in Pazza Pertini, alle ore 21 del 20 luglio 2010.


Presenteranno e commenteranno il film Roberto Mazza, portavoce del nodo della Spezia del Movimento Stop al Consumo di Territorio e Alessandro Poletti, responsabile del Circolo della Val di Magra di Lega Ambiente

Il film è stato realizzato dal WWF e da Lega Ambiente Parma per denunciare il progressivo e irrecuperabile consumo di territorio di una delle zone agricole più fertili di Italia, la pianura Padana, ma non solo di questa allo scopo di sensibilizzare la popolazione su un tema urgente e importante che non viene dai più percepito come tale.

Nel film, attraverso interviste a urbanisti, sociologi, esperti di ecologia, ma anche agricoltori e allevatori, si analizza il fenomeno della cementificazione , le cause, le conseguenze :

Le cause:

- La crescita del numero di edifici non riflette una vera necessità della popolazione, né dal punto di vista abitativo (la popolazione italiana non sta crescendo negli ultimi decenni, anzi) né da quello industriale (non si contano i distretti industriali “fantasma”, zeppi di capannoni completamente vuoti).

- Il vero motore di questa corsa al mattone è la speculazione da una parte e la necessità dei comuni di avere le risorse economiche per far fronte alle spese comunali correnti, risorse che non vengono più fornite dallo stato. I Comuni svendono così il loro territorio per incamerare gli oneri di urbanizzazione , senza considerare che utilizzano una risorsa finita per sopperire ad un bisogno (le spese amministrative correnti) che non si esaurirà mai

Le conseguenze:

- la cementificazione impoverisce il paese di territorio agricolo necessario per rispondere alla domanda di risorse alimentari che sarà sempre crescente (si costruisce nelle pianure più fertili)

- la cementificazione distrugge il territorio in modo irreversibile: occorrono millenni affinché un territorio precedentemente cementificato abbia di nuovo le caratteristiche adatte per essere utilizzato come territorio agricolo

- la cementificazione diffusa su vaste aree extraurbane (il fenomeno dello sprawl, e cioè la rapida e disordinata crescita di aree cittadine) devasta il paesaggio e produce aumento di traffico automobilistico, aumento del consumo di risorse, aumento dell’inquinamento.

-la cementificazione selvaggia produce costi sociali che si esprimono nel disagio di vivere in un paesaggio degradato che non viene più riconosciuto come proprio luogo di appartenenza, in quartieri dormitorio che mancano di luoghi di aggregazione sociale, nella necessità di trascorrere ore in automobile per spostarsi dal luogo di residenza al luogo di lavoro .

Nel film vengono anche descritti modelli alternativi possibili : l’Inghilterra, la Francia, ma soprattutto la Germania adottano già da anni politiche per ridurre il consumo di territorio, salvaguardare il terreno agricolo e boschivo e concentrare l’edificazione; questo nella consapevolezza che l’edificato è già più che sufficiente che lo sviluppo economico non è necessariamente e indissolubilmente legato alla distruzione del territorio

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