E' necessaria un’autentica rifondazione della pianificazione: che metta fine alla crescita quantitativa e punti invece sulla riqualificazione-trasformazione delle città, sul ricupero-risanamento dei centri storici, sulla ristrutturazione delle periferie e sulla rigorosa salvaguardia del territorio non ancora urbanizzato.

Antonio Cederna





mercoledì 4 agosto 2010

Replica di Reverberi , delegato di Marinella SPA, agli appelli degli ambientalisti

fonte: La Nazione, 3/8/2020

Durissima replica di Reverberi a chi vuole condizionare la Regione

L’ACCUSA

Giovanni Reverberi attacca: «Gli artisti della semina del terrore sono al lavoro»

L’AVVERTIMENTO

Per l’Ad della società «o si parte entro 18 mesi oppure c’è l’opzione zero»



«GLI ARTISTI della semina del terrore si sono fatti avanti di nuovo per propiziare un nuovo raccolto di immobilismo e degrado». Inizia così, senza mezzi termini, la nota con cui Giovanni Reverberi, amministratore delegato di Marinella spa, replica alle accuse dei dirigenti di Legambiente e degli altri oppositori al progetto Marinella. In «ballo» c’è l’imminente voto del consiglio regionale. «I soliti noti, di cui non varrebbe la pena neppure fare il nome, si sono prodigati, in questi giorni cruciali per vedere muovere il primo passo ad un progetto che da 13 anni attende di essere preso in seria considerazione, diffondendo una raffica di notizie false e strumentali sugli ipotetici contenuti del Progetto di riqualificazione di Fiumaretta e Marinella. Falsità sia rispetto alle quantità edificatorie previste che sui contenuti degli atti che si stanno approvando. Di primo passo, perché solo con l’approvazione da parte del consiglio regionale della variante già deliberata dal Parco Montemercello Magra si potrà dar corso al percorso concertativo previsto dalla Valutazione Ambientale Strategica e dalla Valutazione Impatto Ambientale a cui nessuno ha mai pensato di sottrarsi e che con l’apporto degli enti interessati potranno condurre all’accordo di pianificazione definitivo le cui linee sono state definite dal Masterplan 2007, già approvato in Conferenza Preliminare dei Servizi più di tre anni fa». Detto questo, Reverberi commenta lapidario: «E’ molto più comodo urlare allo scempio, alla cementificazione, alla distruzione rappresentando ciò l’unico modo per continuare ad esistere di certi personaggi vuoti di idee e proposte credibili. Per ottenere l’onore della cronaca bisogna solo urlare e poco importa quello che si dice o quello che si distrugge». Tornando al progetto, Giovanni Reverberi fa un minimo di storia e di analisi spiegando che «la proposta del Progetto Marinella Fiumaretta sarà anche nata per i valorizzare il territorio e quindi la proprietà della Banca Monte Paschi, ma nel lungo cammino durato ormai 13 anni ha subito tali e tanti miglioramenti che oggi non è più scontato che la nuova proprietà abbia veramente interesse ad attuarlo. Forse non tutti sanno, o meglio, non tutti vogliono si sappia, che tra gli impegni assunti dal promotore del progetto, c’è il mantenimento in funzione per 30 anni dell’azienda agricola della Tenuta Marinella che affonda le sue origini a fine “800 e che tanto ha contribuito alla caratterizzazione del Borgo. Ciò non è per nulla un fatto scontato ma un obiettivo da raggiungere anche per il mantenimento dei 25 occupati che, nel settore agricolo, si può definire oggi una eccezione Ma le mucche, il letame non sono l’ideale per l’eden che è nell’immaginazione dei pochi e nel portafoglio dei molti che dovrebbero secondo loro finanziare con soldi pubblici le opere necessarie per la riqualificazione del territorio, la ristrutturazione dell’azienda agricola, il mantenimento degli occupanti abusivi sulla proprietà altrui e demaniale, la conservazione delle case delle 70 famiglie del borgo, l’allungamento delle spiagge, la ricollocazione della nautica per la riqualificazione spondale del Magra, la messa in sicurezza delle aree della foce del fiume, le sistemazioni a verde e la piantumazione di 25.000 piante e 600.000 arbusti, la creazione di nuovi posti di lavoro stabili ecc.». E l’amministratore delegato della società termina con l’affondo, decisamente polemico, verso gli oppositori del progetto: «Il tempo non è, per noi umani, una risorsa illimitata e con lo stesso dovremo fare i conti; troppo se ne è perso ed altro se ne dovrà spendere prima di ottenere tutte le autorizzazioni necessarie per iniziare le opere. Una cosa è certa; nell’attuale congiuntura nessuno si potrà permettere di partire oltre il termine di un anno e mezzo da oggi; la situazione strutturale dell’azienda, le condizioni degli immobili, l’impegno finanziario non lo consentono e, nel caso in cui la prospettiva dovesse prospettarsi negativa, resterà l’opzione zero; forse più conveniente per la proprietà ma non per il territorio e per tutti quelli che da anni ne attendono con fiducia la riqualificazione. Ciò sancirebbe la sconfitta delle forze che si sono battute per un progetto di crescita equilibrata e la vittoria di quelli che possiamo definire solo “terroristi”».



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