E' necessaria un’autentica rifondazione della pianificazione: che metta fine alla crescita quantitativa e punti invece sulla riqualificazione-trasformazione delle città, sul ricupero-risanamento dei centri storici, sulla ristrutturazione delle periferie e sulla rigorosa salvaguardia del territorio non ancora urbanizzato.

Antonio Cederna





lunedì 20 settembre 2010

Il Post Assemblea

Ennio Salamon, fondatore Doxa, Domenico Finiguerra, Fondatore del Movimento Stop al Consumo di Territorio nonchè Sindaco di Cassinetta di Lugagnano, Roberto Burdese, presidente di Slow Food, Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente.
(Fonte Foto: Movimento Stop al Consumo di Territorio della Spezia)

di Roberto Mazza
Mentre a Sarzana la seconda assemblea nazionale si chiude con una serie di ospiti eccellenti che ci hanno invitato a preservare cultura e territorio, zone agricole e paesaggi, rilanciando l’idea di un turismo sostenibile fondato sulle risorse naturali (i Presidenti Nazionali di Slow Food e di Legambiente, Ennio Salamon - fondatore Doxa, il gruppo di Salzano, i giornalisti Sansa e Preve che hanno presentato il loro libro “La colata”, il gruppo di Asor Rosa, il fondatore Domenico Finiguerra e molti altri), il nostro territorio continua imperterrito a sfornare idee deliranti: un grande outlet a Brugnato, 10 capannoni artigianali in val Graveglia, l’ipotesi di un campo da golf in Val di Vara, una darsena di proporzioni enormi sul fiume Magra, 83.000 mq di abitazioni a Fiumaretta e Marinella, un grattacielo sul porto della Spezia, più un numero imprecisato di case e casette, spesso frutto di decine di varianti ai vari piani regolatori.

"Assemblea Nazionale" - Sala delle Capriate - Fortezza di Sarzana
(Fonte Foto: Movimento Stop al Consumo di Territorio della Spezia)

Un territorio martoriato dove amministrazioni disperate per la cronica penuria di denaro invece che investire su un futuro fatto di turismo sostenibile e adeguato ai contesti locali ed alle bellezze naturali (il verde che ancora caratterizza la Val di Vara, il paesaggio insuperabile che rimane quasi inalterato da secoli tra Montemarcello, il fiume Magra, il Parco Campagna; piccole valli, colline e borghi ancora incontaminati, sia in Val di Vara che in Val di Magra) sognano centri commerciali, zone artigianali, capannoni industriali, ma anche campi da golf, grandi darsene in grado di ospitare i mega yachts, terze corsie, grandi alberghi. Fingono di non conoscere i dati “incontestabili” sul declino dei grandi outlet in tutta Italia ed il crollo delle vendite (si vedano dati recenti relativi ai centri commerciali di Serravalle Scrivia e Barberino del Mugello), la crisi della nautica, la sovrabbondanza di alloggi sfitti, le tendenze internazionali verso un turismo in cerca di paesaggi naturali e talvolta desolati (la Camargue, la Croazia, la Patagonia), non di campi artificiali, di costiere adriatiche, di aereoporti inutili. In ultimo, non avendo ancora compreso la vera vocazione del nostro territorio, ambìto turisticamente proprio perché sobrio e contenuto, apprezzato perché modesto e naturale, vivibile perchè ricco di storia e tradizioni, paesaggi e vedute, cultura e colture, e non in grado di sostenere progetti grandiosi, né idee “maniacali” di più o meno giovani amministratori convinti di risollevare le sorti delle esangui casse comunali con la cementificazione o capannonizzazione del territorio. Peraltro non consapevoli, o forse non aggiornati sugli ultimi dati che svelano una crisi cronica e forse irreversibile non solo tra i presunti investitori, ma in quello stesso modello di sviluppo economico che viene stancamente da loro propugnato (per una breve e semplice rassegna bibliografica si veda il recente L’economia giusta di Edmondo Berselli, i saggi dell’economista francese Serge Latouche, il volume Slow economy di Federico Rampini, il libro La Bolla di Curzio Maltese). Come fare a fermarli, a persuaderli dell’illusoria equazione cemento-sviluppo-lavoro, a convincerli a cambiare rotta prima che le nostre valli e i nostri borghi vengano irrimediabilmente deturpati?

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