E' necessaria un’autentica rifondazione della pianificazione: che metta fine alla crescita quantitativa e punti invece sulla riqualificazione-trasformazione delle città, sul ricupero-risanamento dei centri storici, sulla ristrutturazione delle periferie e sulla rigorosa salvaguardia del territorio non ancora urbanizzato.

Antonio Cederna





mercoledì 19 gennaio 2011

APPELLO DEI CITTADINI PER LA SALVAGUARDIA DEL TERRITORIO

Raccogliamo e ci facciamo ulteriormente promotori di questa importante iniziativa promossa da un gruppo di cittadini della Val di Magra.

Si tratta di un appello rivolto ai nostri amministratori affinché :

- vengano investite risorse per prevenire il dissesto idrogeologico del nostro territorio anziché intervenire con molto più costosi interventi di emergenza dopo che i disastri sono avvenuti. Affinchè

- i Piani Urbanistici Comunali in fase di rinnovo siano basati sul principio dello stop al consumo di territorio,

- le bellezze paesaggistiche del nostro territorio siano valorizzate e tutelate e non soffocate dal cemento.

Hanno già aderito a questa inziativa sottoscrivendo il documento Sinistra Ecologia e Libertà, Legambiente, Italia Nostra, Il Circolo Dossetti, L'associazione Mediterraneo, oltre a numerose persone a livello individuale.

L'appello sarà consegnato ai Consigli Comunali della Provincia affinché queti temi vengano discussi e le amministrazioni si impegnino a dare una risposta ai cittadini

Per sottoscrivere il documento scrivete a stopconsumoterritoriospezia@gmail.com dicendo che firmate l'appello per la salvaguardia del territorio e indicando il vostro nome, cognome, luogo di residenza e l' eventuale associazione di appartenenza


Movimento Stop al Consumo di territorio, gruppo della Spezia e della Val di magra

APPELLO

Le numerose ondate di maltempo che si sono abbattute sulla nostra provincia hanno messo tutti di fronte all'evidente stato di degrado idrogeologico nella nostra provincia. Frane, smottamenti, strade chiuse e famiglie evacuate, e questo non solo nel caso di piogge di particolare entita', ma ormai anche nel caso di ordinari rovesci.

Questa lettera non vuole chiedere misure urgenti e straordinarie ma piuttosto essere la base per una riflessione sulle cause di questa situazione e il primo passo per risolvera nelle sue radici più profonde.

Per realizzare questo obiettivo è essenziale cambiare la logica con cui approcciamo al problema. Perennemente bloccati alla gestione dell'emergenza di turno abbiamo perso la capacita' di dare risposte di ampio respiro. Dobbiamo iniziare a cambiare il nostro modello di sviluppo. Il territorio è una risorsa finita, non possiamo sprecarlo e distruggerlo.

Chiediamo le amministrazioni comunali si impegnino per destinare una parte delle risorse destinate all'a gestione dell' emergenza per la prevenzione. La provincia e i comuni devono avere i fondi per tutelare e per mettere in sicurezza il territorio. Ma questo non basta se non è accompagnato da una visione di gestione e utilizzo del territorio differente.

Sappiamo che molti Comuni della Provincia devono rinnovare i Piani Urbanistici Comunali; noi chiediamo che nel farlo ci si ispiri all'idea del consumo di territorio zero. Inoltre i PUC devono essere reali strumenti di partecipazione per i cittadini e non possono essere elaborati e discussi solo nelle segrete stanze. Allo steso modo è fondamentale creare percorsi di partecipazione per coinvolgere i cittadini nella progettazione delle opere pubbliche e dei grandi progetti urbanistici.

Prima di autorizzare nuove costruzioni si deve verificare che ci siano reali necessità demografiche e esigenze abitative, in tutti i modi si devono fermare le speculazioni edilizie, che distruggono il territorio e rendono solo a pochi. Contemporaneamente i comuni, la provincia e la regione dovrebbero utilizzare la leva fiscale per favorire le ristrutturazioni e il recupero delle zone in situazione di degrado.

Dobbiamo valorizzare e difendere le bellezze che il nostro territorio ci offre piuttosto che soffocarle nel cemento. Dobbiamo fare prevenzione tramite il recupero dei terreni abbandonati, sia in pianura che in collina, attraverso la regimentazione ed il trattenimento delle acque, provvedendo al terrazzamento delle colline, al rinnovo del patrimonio boschivo con taglio selettivo delle piante, sia per rimuovere quelle pericolose che per dare spazio a quelle più giovani.

Vogliamo quindi proporre non solo un insieme di azioni precise, ma anche condividere una visione dello sviluppo e della gestione del territorio diversa da quella attuale

Hanno firmato fin'ora l'appello:
Walter Bertoloni, consigliere comunale Sel S. Stefano; Gianni Torri assessore ambiente Ameglia Sel; Vito Cani, consigliere comunale Sel Sarzana; Diana Ciriello, assessore ambiente Sel S. Stefano; Giorgio Bottiglioni, consigliere comunale Sel Ortonovo; Giancarlo Mosca consigliere comunale Sel Vezzano;  componenti del coordinamento del circolo Dossetti: Ivan Tinfena, Alfredo Giusti, Sandro De Riu, Giancarlo Felici, Renato Francesconi, Enrico Giusti, Alina Grassi, Ubaldo Ricci, MariellaRatti, Vasco Sacchelli. E ancora: Martina Giangarè, Fabrizia Giannini, Laura Cecchini, Elisabetta Bardi, Massimo Giangarè, Grazia Sbrana, Annarosa Andrei, Augusto Li Causi, Mario Amilcare Grassi, Carlo Di Alesio, Barbara Schiffini, Angelo Ciccio Del Santo; Pino Lena, Marco Grondacci avvocato ambientalista, Arturo Fortunati ex consigliere regionale, Lorenzo Castè ex consigliere regionale, Alessandro Poletti (Legambiente), Serena Spinato (Italia Nostra) e Giorgio Pagano presidente Associazione «Mediterraneo»

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