E' necessaria un’autentica rifondazione della pianificazione: che metta fine alla crescita quantitativa e punti invece sulla riqualificazione-trasformazione delle città, sul ricupero-risanamento dei centri storici, sulla ristrutturazione delle periferie e sulla rigorosa salvaguardia del territorio non ancora urbanizzato.

Antonio Cederna





domenica 16 gennaio 2011

La messa in sicurezza del territorio tra le priorità del 2011.

Dichiarazione della Federazione della Spezia di Rifondazione Comunista

Una classe dirigente consapevole dei problemi dei cittadini non può perdere tempo in propaganda, qualunquismi e chiacchiere. Il nostro territorio continua ad essere ferito mortalmente da alluvioni e dilaniato da frane le cui lacerazioni colpiscono la quotidianità della gente. E’ bene ricordare che nel giro di 12 mesi abbiamo assistito a due esondazioni del Magra e di alcuni suoi affluenti, alla tracimazioni di canali di scolo, al crollo di interi versanti, a smottamenti che hanno interrotto arterie fondamentali per la viabilità spezzina, a frane che hanno privato cittadini della loro casa, altri della loro vita.


Nonostante questa evidenza, abbiamo sentito e letto ogni razza di fantasia da parte di molti politici locali: dalla negazione della dilagante cementificazione, alle proposte di bucare monti per facilitare la viabilità, passando per la speculazione sugli inerti fluviali, alla negazione delle responsabilità di un governo totalmente assente, fino a proclamare slogan demagogici che non prospettano soluzioni immediate. Si è perso un anno senza concludere nulla: nel dicembre 2009 a causa di una frana si sfollava Torenco, nel comune di Follo, e si spalava il fango a Fiumaretta per l’esondazione del Magra. Oggi facciamo il conto con il dramma di Tellaro, l’angoscia di Arcola e S.Stefano Magra, con la solitudine di molte comunità della vallata del Vara e le drammaticità del Magra.

Abbiamo letto appelli e dichiarazioni d’intenti anche condivisibili, ma dobbiamo andare oltre le parole e passare alla concretezza che ad oggi latita. La classe politica spezzina ha tempo pochi mesi per mettere mano ad un territorio malconcio, frutto di una pianificazione che è rimasta sulla carta, e lo deve fare senza tentennamenti, seguendo principi inalienabili come il rispetto dei beni comuni, con atti concreti che diano una linea politica attenta agli equilibri del nostro territorio. Per questo motivo Rifondazione Comunista presenterà in tutti i consigli comunali della provincia in cui siamo presenti, una richiesta formale di impegno delle amministrazioni locali sulla questione della messa in sicurezza del territorio.

La nostra richiesta prevederà di modificare gli strumenti urbanistici vigenti al fine di arrestare la cementificazione del territorio e di attuare una programmazione puntuale di interventi preventivi, creando così le condizioni per migliaia di posti di lavoro compatibili. Occorre costantemente monitoraggio riponendo centralità al presidio territoriale ed alla rivalutazione degli spazi abbandonati all’attività umana.

Gli enti devono rendere fattivi tutti gli atti di pianificazione in funzione della messa in sicurezza idrogeologica del territorio, predisponendo immediatamente di atti di responsabilizzazione dei soggetti privati circa la manutenzione dei versanti che insistono su aree di pubblico interesse, sollecitando la presenza di figure tecniche competenti nelle fasi autorizzative (geologo di zona) e ripristinando figure malauguratamente decadute come, per esempi, i cantonieri, che garantivano la manutenzione costante.




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