Intervista a Silvia Minozzi del Movimento Stop al Consumo di Territorio. Fermare il cemento in Liguria: no al Progetto Marinella.
Silvia Minozzi del nodo locale La Spezia e Val di Magra del Movimento Stop al Consumo di Territorio ci racconta della lotta contro il Progetto Marinella e del loro impegno per fermare il cemento in Liguria.
Come nasce il vostro movimento e quali sono state le vostre principali lotte da quando il movimento è nato?
Il nostro gruppo si e’ costituito nel giugno2010 come nodo locale della Spezia e della Val di Magra del Movimento Nazionale Stop al Consumo di Territorio, di cui riconosce i principi ispiratori e il programma. Il Movimento Stop al Consumo di Territorio è un movimento di opinione svincolato da qualunque appartenenza politica che porta avanti a livello nazionale una opera di sensibilizzazione, educazione ed informazione sui temi relativi alla tutela dell’ambiente, con particolare riferimento alla problematica della salvaguardia del territorio agricolo e boschivo dalla progressiva cementificazione
Dalla nascita del nostro gruppo ad oggi abbiamo organizzato una serie di manifestazioni culturali volte sensibilizzare i cittadini sul tema della salvaguardia del territorio; tra queste l’organizzazione della Assemblea Nazionale del Movimento Stop che si e’svolta a Sarzana il 18 e il 19 settembre e ha visto la partecipazione di piu’ di trecento persone, la proiezione del film “Il suolo minacciato” di Nicola dall’Olio nelle piazze dei paesi e nelle scuole medie inferiori come occasione per sviluppare il dibattito sul problema della tutela del terreno agricolo.
Si parla molto del progetto Marinella può spiegare ai lettori quali sono i punti che non vi convincono del progetto e perchè secondo voi è un rischio ambientale?
Innanzi tutto la mancata attivazione di un processo decisionale partecipato e condiviso con i cittadini da parte delle amministrazioni comunali. La assurda cementificazione e relativo consumo di suolo (83.000 mq di cemento), per puri fini speculativi e ulteriore produzione di seconde case e dell’ennesimo Centro commerciale che non porteranno nessun beneficio al turismo e tanto meno alle attività locali. L’esistenza in prossimita’ di siti archeologici che potrebbero essere danneggiati. La modifica paesaggio in senso negativo intaccando e riducendo la piana agricola e il parco campagna. Non c’è chiarezza sul destino della tenuta di Marinella e sul destino della azienda agricola. Non tiene conto delle tendenze nazionali sul turismo, che tende sempre piu’ a privilegiare luoghi in cui siano valorizzati il biologico, gli agriturismo, la natura preservata, il patrimonio storico e culturale)
Il rischio idrogeologico legato alla realizzazione di una darsena artificiale all’interno del fiume, con previsioni di arginature due-centennali ,intorno alla darsena, alte oltre i 4m , mentre alla foce ci saranno argini bassi max alti 1,70m. La risalita del Cuneo salino con possibile compromissione della falda acquifera.
Quale iniziative avete promosso per contrastare con il progetto della Marinella?
Coerentemente con gli obbiettivi che il nostro gruppo si e’ dato (fare informazione, educazione, sensibilizzazione) abbiamo organizzato una serie di incontri e dibattiti con la popolazione locale e abbiamo pubblicato numerosi nostri contributi sui giornali locali e sul nostro blog.
Ci sono altri siti sul territorio che destano la vostra preoccupazione?
Qualunque progetto di cementificazione (sia piccolo che grande) desta la nostra preoccupazione perche’ contribuisce a rovinare e consumare ulteriormente quel poco che resta della nostra piana. In particolare la realizzazione degli ennesimi centri commerciali previsti a Romito, Santo Stefano, Sarzana e l’outlet di Brugnato che si inseriscono in un mercato (il commerciale) gia’ completamente saturo e che potranno solo ulteriormente peggiorare le condizioni dei piccoli commercianti dei centri storici. Ma anche la realizzazione di capannoni ad uso industriale o artigianale costruiti su terreno agricolo (progetto Tavolara a Castelnuovo in cui, invece di recuperare le decine di capannoni gia’ esistenti e abbandonati dalle aziende che lavoravano il marmo, si consuma l’ultimo pezzetto di campagna per costruirne di nuovi, ignorando volontariamente la consapevolezza che la gran parte resteranno invenduti e inutilizzati. Il progetto D2 nella piana di Ameglia grazie al quale in una bellissima area verde sulla riva del fiume le abitazioni sparse, gli alberghi , i campeggi, i ristoranti e i centri sportivi esistenti verranno circondati e soffocati da enormi capannoni industriali con sicuro danno per il turismo locale. E la logica, molto usata dalle amministrazioni locali, di approvare continue varianti ai piani regolatori per concedere a piccoli proprietari e ai piccoli imprenditori, di continuare costruire anche solo piccole case,villette a schiera, concessionarie di auto e cosi’via con l’unica finalita’ di incassare gli oneri di urbanizzazione.
Non bisogna dimenticare che la Liguria è la Regione più cementificata d’Italia, e che illustri personaggi come Settis , Preve , Sansa ,Rizzo , Stella e Salzano stanno facendo grandi battaglie culturali per bloccare questo continuo ed ingiustificato consumo di suolo inesorabile distruzione del patrimonio artistico, culturale e paesaggistico d’Italia
Quali azioni in futuro volete intraprendere in difesa del territorio?
Intendiamo proseguire con la nostra attività di sensibilizzazione ed educazione dei cittadini ed in particolare dei ragazzi. Stiamo realizzando degli incontri in cui viene proiettato il film “Il suolo minacciato” di Nicola Dall’Olio che mostra il meccanismo perverso in base al quale viene distrutto sistematicamente territorio fertile al solo scopo di consentire ai comuni di incamerare gli oneri di urbanizzazione per fare fronte alle spese correnti, a discapito della salvaguardia del paesaggio, dell’agricoltura, del patrimonio storico culturale del nostro paese. Nel dibattito che segue agli incontri il discorso viene contestualizzato al nostro territorio. Abbiamo già proiettato il film a Fiumaretta e a Sarzana ed è prevista la proiezione il 6 maggio a Castelnuovo, in collaborazione con l’assessorato alla cultura del Comune, e per la fine di aprile a Montemarcello, in collaborazione con la proloco e la Cosulta. Nelle scuole abbiamo già realizzato l’intervento a Castelnuovo e ad Arcola e verrà presto realizzato ad Ameglia e Romito
a cura di Roberto Stranieri
Pubblicato su Liguria SEL Magazine il 10 marzo 2011
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