E' necessaria un’autentica rifondazione della pianificazione: che metta fine alla crescita quantitativa e punti invece sulla riqualificazione-trasformazione delle città, sul ricupero-risanamento dei centri storici, sulla ristrutturazione delle periferie e sulla rigorosa salvaguardia del territorio non ancora urbanizzato.

Antonio Cederna





sabato 9 aprile 2011

La posizione del Movimento Stop al Consumo di Territorio sulla elezione del Presidente del parco di Montemarcello

Il Parco di Montemarcello è per la nostra provincia, un bene di valore inestimabile. E’ fondamentale che il suo patrimonio paesaggistico, culturale, architettonico, sia conservato intatto, tutelato, valorizzato. Rappresenta l’ultima estensione di territorio ancora preservata dalla cementificazione selvaggia, dalla logica degli outlet e dei centri commerciali, del turismo di massa che abbisogna di strade, grandi alberghi, spiagge attrezzate, villette a schiera, secondo un modello di sviluppo che cancella le peculiarità del territorio, dimentica la storia dei luoghi, rovina le bellezze naturali. E’ fondamentale che chi sarà preposto ad occuparsene, i consiglieri ed in particolare il suo presidente, siano mossi da una logica che si pone al di sopra e al di là degli schieramenti politici, della logica economica miope che negli ultimi anni ha caratterizzato le scelte di molti nostri amministratori e che ha portato a svendere vaste porzioni di territorio agricolo o boschivo agli interessi di speculatori privati in nome di un ritorno economico immediato che non risolve il problema della mancanza di fondi se non in modo temporaneo ma che viceversa distrugge in modo definitivo le bellezze paesaggistiche e consuma in modo irreversibile il nostro territorio.

Riteniamo che il nuovo presidente debba essere una figura svincolata da appartenenze politiche, con elevate competenze nel settore della tutela dell’ambiente naturale, dei beni culturali, della normativa vigente, che sia in grado di avvalersi della consulenza di un team di esperti e tecnici e soprattutto che dimostri di essere mosso dalla logica lungimirante della preservazione e della valorizzazione dei beni naturali e culturali e delle loro peculiarità locali, in quanto beni che la nostra società ha il dovere di consegnare intatti alle future generazioni.

Silvia Minozzi e Roberto Mazza, Movimento Stop al Consumo di Territorio

Nessun commento:

Posta un commento