E' necessaria un’autentica rifondazione della pianificazione: che metta fine alla crescita quantitativa e punti invece sulla riqualificazione-trasformazione delle città, sul ricupero-risanamento dei centri storici, sulla ristrutturazione delle periferie e sulla rigorosa salvaguardia del territorio non ancora urbanizzato.

Antonio Cederna





mercoledì 1 giugno 2011

UN’AUTOSTRADA PER BICICLETTE IN GERMANIA, CONTRO LE CODE, LO SMOG, LO STRESS

di Silvia Minozzi

“Mettere le biciclette a disposizione degli abitanti o dei turisti significa obbligarli a vedersi e a incontrarsi, a trasformare le strade in luoghi di socializzazione, a ricreare luoghi di vita, a sognare la città”. Così Marc Augé inizia il suo saggio “Il bello della bicicletta ( Augé 2009). Nelle città della civiltà postmoderna in cui i ritmi sono frenetici, i tempi sempre stretti, la gente corre in macchina assorta nei suoi pensieri o impegnata in conversazioni al cellulare, nessuno si guarda più intorno, non si guardano i paesaggi e i palazzi, le strade e le piazze, non si vedono le persone che ci corrono intorno. O peggio, si rimane intrappolati per ore in code ed ingorghi interminabili, logorati e stressati dal senso di impotenza, dall’assurdita’ del tempo buttato a starsene immobili chiusi nell’angusto abitacolo di un mezzo potente costruito per correre e costretto ad avanzare, quando va bene, a passo d’uomo. Producendo e respirando inquinamento, consumando litri di carburante.

Questo accade ormai quasi ovunque; ma in Germania, paese quasi sempre all’avanguardia nelle risposte alle problematiche ambientali, stanno cominciando a correre ai ripari. Nel cuore industriale e operaio del paese, tra Dortmund e Duisburg, due centri del popoloso bacino della Ruhr, distanti fra loro 60 Km, verra’ costruita la prima “bicistrada”, una sorta di autostrada per biciclette larga 5 metri per assicurare lo scorrimento veloce e senza intoppi del numeroso popolo dei pendolari che volentieri scegliera’ la bici al posto dell’auto per recarsi al lavoro. La “bicistrada” correra’ vicina all’autostrada A40, che e’ stata ribattezzata dai cittadini locali la “autostrada delle lumache” a causa del perenne traffico eccessivo con code e ingorghi che causano ritardi insostenibili al lavoro e nel ritorno a casa. Non si tratta di utopie: il progetto e’ gia’ varato e il ministro dei trasporti Harry Voigtsberger sta per commissionare lo studio di fattibilita’ per realizzare una “bici strada” tutta asfaltata, senza curve strette e pendenze, libera da incroci e illuminata anche di notte.

"La bicicletta - scrive Augé - costringendo a riscoprire la corporeità, a impiegare del tempo per andare da un luogo all’altro, ci restituisce la dimensione del tempo lento, della contemplazione, del pensiero libero, “acquista un ruolo determinante per aiutare gli uomini a riprendere coscienza di loro stessi e dei luoghi in cui vivono…Abbiamo bisogno della bicicletta , per ritrovare noi stessi, proprio mentre ritroviamo un centro nei luoghi in cui viviamo… Si respira meglio. Il profumo dei castagni in primavera e quello delle castagne grigliate in inverno sono di nuovo riconoscibili. Si riscoprono l’odore dei fiori, dei frutti, delle conchiglie e dei pesci sui banchi del mercato, quello del bucato fresco o quello dell’acqua di colonia , e quello dell’aria stessa”. La bicicletta diviene la metafora di un nuovo modo di entrare in rapporto con l’ambiente e gli altri, più lento, più fisico, più contemplativo, più armonioso, più rispettoso degli spazi e più consapevole dei limiti; un modo che migliora la qualità della vita e rispetta l’individuo.

Chissa’ che tutto questo non possa diventare presto l’esperienza quotidiana dei tedeschi di Dortmund e Duisburg che sceglieranno la bici per recarsi al lavoro e che tutto cio’ non consentira’ loro di affrontare in modo diverso, piu’ positivo e sereno, la loro giornata.

E chissa’ che anche l’Italia, da sempre fanalino di coda nella gestione delle problematiche ambientali, contagiata da questa esperienza, non riconosca anch’essa l’importanza del risparmio energetico, della riduzione dell’inquinamento, dell’importanza della bellezza del paesaggio, della qualita’ della vita dei suoi abitanti.

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