E' necessaria un’autentica rifondazione della pianificazione: che metta fine alla crescita quantitativa e punti invece sulla riqualificazione-trasformazione delle città, sul ricupero-risanamento dei centri storici, sulla ristrutturazione delle periferie e sulla rigorosa salvaguardia del territorio non ancora urbanizzato.

Antonio Cederna





mercoledì 1 febbraio 2012

Il destino della Colonia Olivetti

di Piero Donati

Il cronico deficit della sanità ha indotto la Regione Liguria a sbarazzarsi, per soli 4,5 milioni, di uno dei più importanti edifici di stampo razionalista esistenti nel nostro comprensorio, e cioè la ex- colonia della Gioventù Italiana del Littorio di Marinella, più nota come Colonia Olivetti. L'importanza storica ed architettonica
dell'edificio, inaugurato nel 1938, è comprovata dal vincolo statale apposto nel 1989 e poi confermato dopo l'entrata in vigore del Codice Urbani.

Lo confesso: il vincolo della colonia ( ma anche di altri edifici importanti per la storia locale, come l'ex-lazzaretto di Sarzana ) fu a suo tempo sollecitato da me e qualcuno ricorderà che il 13 novembre
2010 guidai un folto gruppo di cittadini alla scoperta del parco e dell'edificio, che può vantare un solarium spettacolare al quale si accede attraverso un vano scale di grande suggestione. Questo vano scale è racchiuso in un corpo di fabbrica cilindrico che collega le due ali simmetriche sulle quali si articola l'edificio, che è dunque strutturalmente predisposto ad ospitare attività differenziate, purchè rispettose delle caratteristiche originali.

Che intenzioni ha l'attuale proprietario, e cioè A.R.T.E. Genova ? L'articolo 2 del suo Statuto (1999) dice che questo ente "opera nel territorio della Provincia" di Genova e che esso può operare "nel territorio di altre Province d'intesa con l'Azienda della Provincia territorialmente competente" e cioè, in questo caso, con A.R.T.E. Spezia. E' su questo versante dunque, che occorre sollecitare un chiarimento partendo da alcune elementari constatazioni: a) gli attuali flussi demografici e l'attuale situazione del mercato immobiliare non giustificano in alcun modo l'eventuale trasformazione della colonia in appartamenti; fra l'altro, tutte le palazzine
costruite a Marinella negli anni Sessanta hanno un'altissima percentuale di locali sfitti e ciò basta a chiudere il discorso b) in tutta la provincia della Spezia vi è un solo ostello, e cioè quello di Biassa (60 posti letto) il quale, per la sua ubicazione, non può certo soddisfare la domanda - questa sì reale - del turismo giovanile nel
vasto comprensorio di cui Marinella costituisce il baricentro c) la vastità dell'edificio della colonia consente di progettare al suo interno sia un ostello sia una struttura ricettiva - beauty farm o qualcosa del genere - destinata ad una clentela di altro tipo.

E' importante che l'opinione pubblica costringa le forze politiche a mettere i giusti paletti e a pronunciarsi su queste proposte. Chissà se il sindaco di Sarzana, che è nato a Marinella, troverà il tempo, fra un match e l'altro con i suoi avversari, di occuparsi di queste bazzecole...

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